MEDICINA PREVENTIVA E ANTI-AGING
Volendo rappresentare l’invecchiamento come un edificio, le sue fondamenta sarebbero costituite dagli aspetti genetici (componente genomica o costituzionale), mentre l’altezza dell’edificio deriverebbe dalla combinazione casuale dei cofattori, positivi o negativi, dipendenti dallo stile di vita (scelte nutrizionali, interazione con l’ambiente, attività fisica, assunzione di farmaci o integratori, relazioni sociali ecc.). Così, se i piani non si succedessero correttamente l’uno all’altro, comunque l’edificio resterebbe basso, anche se dotato di fondamenta formidabili.

Quindi il concetto di invecchiamento è la somma di tutte quelle modificazioni biologiche e psicologiche, non dovute a malattia, che accompagnano l’individuo nel trascorrere dei suoi anni nel cammino della vita, con conseguenti ricadute sulla sua efficienza e sulla capacità di mantenimento e di adattamento psico-fisico.
L’invecchiamento è un processo irreversibile e comporta intrinsecamente un incremento della suscettibilità verso la malattia.
L’essere umano non può non invecchiare ma può condizionare l’invecchiamento intervenendo sui suoi meccanismi regolatori e cercando di ottenere la migliore interazione possibile tra il suo assetto genetico di base (genotipo) e il proprio stile di vita così da modificare l’espressione del fenotipo, che rappresenta il frutto dell’interazione tra genotipo da un lato e l’ambiente dall’altro.
Pertanto la medicina preventiva e anti-aging è in grado di condizionare attivamente il processo di invecchiamento, attuando strategie preventive, volte ad allontanare il rischio di malattia o ad invertire il processo cronico degenerativo che porta alla malattia. Le strategie di intervento saranno dunque mirate a:
- Miglioramento dello stato nutrizionale (test del DNA, dieta personalizzata)
- Miglioramento dello stile di vita ( attività fisica, gestione dello stress)
- Integrazione mirata con integratori/nutraceutici